La Commissione europea ha illustrato una serie di interventi da fare contro le pratiche commerciali aggressive nell’Unione europea, come le offerte falsamente gratuite, la pubblicità propagandistica per prodotti che non possono essere venduti o le sollecitazioni all’acquisto dirette ai minori.
Dopo anni dall’entrata in vigore Bruxelles ha esaminato l’applicazione della direttiva 2005/29/Ce sulle pratiche commerciali sleali adottata nel 2005 e ha annunciato l’intenzione dipotenziare il rispetto della normativa per accrescere la fiducia dei cittadini che fanno acquisti nel mercato interno europeo.
Grazie alla direttiva sulle pratiche commerciali sleali i garantinazionali della tutela dei consumatori hanno potuto tenere a freno una gamma di pratiche commerciali sleali, comprese le informazioni menzognere fornite ai consumatori o l’utilizzo di tecniche aggressive per influenzarne le scelte.
Sostituendo 27 regimi nazionali con un unico insieme di norme, da notare Bruxelles in una nota, la direttiva ha semplificato le regole in materia di pratiche commerciali sleali, rendendo più facile per i consumatori conoscere i loro diritti, a prescindere dal luogo nell’Ue in cui fanno acquisti.
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