Triste epilogo per il provvedimento approvato dal Parlamento europeo nel 2010 e che intendeva dare informazioni trasparenti ai consumatori europei, difendendo anche la produzione interna. Vincono gli interessi dei paesi a vocazione mercantile.
Il Commissario europeo al Commercio Karel de Gucht ha comunicato di aver rinunciato a portare a compimento la proposta di regolamento sul Made in a causa dell’impraticabilità di raggiungere il necessario consenso con gli Stati membri.
Di fatto documento viene ritirato.
La decisione che mette in un cassetto un regolamento approvato dal Parlamento europeo a fine 2010 sta suscitando un ondata polemica presso vari europarlamentari, specie italiani.
Il regolamento intendeva introdurre l’obbligo di specificare su un prodotto proveniente da fuori l’Ue il luogo di produzione, in modo da fornire al consumatore una chiara indicazione.
Indicazione, ovviamente, premiante per quei produttori europei non avvezzi a delocalizzare, e comunque veritiera in tema di origine del prodotto.
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