Cibi adulterati, esiste ancora il reato di sofistificazione alimentare?

Da qualche giorno circola con insistenza la notizia che la semplificazione legislativa di Roberto Calderoli (c.d. provvedimento “taglia leggi”, Legge n. 246 del 28.11.2005) abbia abrogato la legge sulla tutela degli alimenti (Legge n. 283 del 30.04.1962). Pertanto non sarebbe più previsto dal nostro ordinamento il reato di sofistificazione alimentare. Quello che ci tutela dalle cozze tossiche, dalle mozzarelle blu e dal latte fatto con la colla. E che prevede a carico dei responsabili l’arresto da tre mesi a un anno o la multa fino a 46 mila euro. Sarà vero?

Purtroppo la vicenda non è chiara. Nel 2007 c’era già stato un tentativo di depenalizzare il reato sopra citato ma una corretta levata di scudi dell’opinione pubblica aveva convinto i proponenti a far marcia indietro. Ora pare che il provvedimento Calderoli, c.d. “taglia leggi”, si sia abbattuto come una scure su la miglior arma di difesa della salute alimentare del consumatore.

Ad onor del vero c’è chi sostiene che l’abrogazione della norma non sia avvenuta perchè la semplificazione legislativa di Calderoli, che abolisce le disposizioni statali pubblicate prima del 1970, fa salvi tutti i provvedimenti indicati come “codice” o “testo unico”. Tra questi potrebbe rientrare la Legge n. 283/62 ovvero la “disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”. Speriamo che sia così. Certo è che in Italia tutelare il consumatore a volte non è cosa semplice..

Un pensiero su “Cibi adulterati, esiste ancora il reato di sofistificazione alimentare?

  1. La rassicurazione sulla presunta abrogazione della legge n.283 del 1962 in materia di tutela alimentare era già arrivata all’inizio della settimana dal ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli, che ha firmato il provvedimento “taglialeggi”. Ha detto Calderoli nei giorni scorsi: “Voglio rassicurare tutti. Le notizie diffuse da taluni organi di stampa secondo cui sarebbe stata abrogata la legge n. 283 del 1962 sono totalmente prive di qualsiasi fondamento. La predetta legge ha natura giuridica di Testo Unico, come facilmente evincibile dalla sua epigrafe, pertanto è espressamente esclusa dall’ambito applicativo della cosiddetta ‘ghigliottina’ secondo il quale i provvedimenti legislativi recanti nell’epigrafe l’indicazione di “testo unico” o di “codice” sono espressamente esclusi dall’effetto abrogativo”.

    Una rassicurazione in tal senso viene anche dalla Corte di Cassazione, che ha confermato la legge che permette di indagare sui cibi adulterati, guasti, scaduti. Sul tema è arrivata infatti la pronuncia della terza sezione della Suprema Corte, che ha diramato una informazione provvisoria in attesa del deposito delle motivazioni, in cui si afferma che “la disciplina in tema di tutela degli alimenti contenuta nella legge n.283 del 1962 non rientra fra quelle abrogate dalla legge n.246 del 2005 e relativi decreti attuativi”.

    Soddisfatta Coldiretti: “I chiarimenti sulla piena applicabilità delle norme anti frodi alimentari insieme al via libera del Parlamento alla legge sull’etichettatura rafforzano la lotta alle sofisticazioni alimentari che vedono l’Italia all’avanguardia a livello comunitario con oltre un milioni di controlli e verifiche effettuate nel corso del 2010”. Questo il commento degli agricoltori davanti all’informazione provvisoria della terza sezione penale della Suprema Corte.

    Tratto da helpconsumatori.it
    http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=31174

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