Si chiude oggi Vinitaly 2010, la rassegna internazionale del sistema vitivinicolo italiano di qualità. Una manifestazione così partecipata non si vedeva da tempo. Novantamila presenze sono un ottimo risultato anche per l’indotto.
Vinitaly, medicina contro la crisi e laboratorio della politica. E’ nata cosi’ l’occasione per sottoscrivere virtualmente il c.d. “Trattato di Verona” tra il Presidente della Repubblica Napolitano e la Lega Nord, rappresentata da L. Zaia e F. Tosi. Sara’ vero che l’autonomia nell’unita’ sara’ la priorità dell’agenda politica italiana? Che fine fara’ la rivoluzione del federalismo fiscale: verranno mai approvati i decreti attuativi? Insomma, per i festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità Nazionale (1861-2011) ci troveremo in vino unitas? Domande che avranno risposta a breve e sulle quali più di un soggetto politico si gioca la credibilità.
Nel contempo pensiamo a tutelare il nostro territorio e la sua produzione di qualita’. Se l’importante rassegna enologica deve rimanere a Verona, il suo territorio non deve essere ridotto da produttore di eccellenza enologica a vittima di sfruttamento selvaggio e indiscriminato.
Lo sviluppo sostenibile e’ la sfida più ardua per una pianura padana già iper sfruttata e congestionata nonchè importante sito di produzione agricola d’eccellenza e, conseguentemente, di ricchezza. Un tema del quale la politica deve tornare a riflettere e dibattere.
D.C.