Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona i cittadini europei hanno, per la prima volta, la possibilità di formulare in modo diretto suggerimenti per nuove leggi. L’Iniziativa dei cittadini europei, proposta oggi nei dettagli dalla Commissione europea, permette a cittadini dell’Unione Europea, in numero di almeno un milione e appartenenti ad almeno un terzo degli Stati membri, di invitare la Commissione europea a presentare proposte legislative nei suoi settori di competenza.
Per ogni Stato membro, il numero minimo di firme necessarie viene determinato moltiplicando per 750 il numero dei deputati al Parlamento europeo per quello Stato membro. I firmatari devono avere almeno l’età minima richiesta per votare alle elezioni per il Parlamento europeo. Le iniziative proposte devono essere registrate su un registro on-line messo a disposizione dalla Commissione e la registrazione può essere rifiutata se l’iniziativa è in aperto contrasto con i valori fondamentali dell’UE. Le autorità nazionali devono accertarsi che i sistemi di raccolta di firme on-line siano conformi a determinati criteri tecnici e di sicurezza.
Se l’iniziativa è giudicata ammissibile, la Commissione, dopo la verifica delle firme, avrà a disposizione 4 mesi per esaminare l’iniziativa vera e propria e decidere se elaborare una proposta legislativa o se dar seguito all’iniziativa in altro modo, ad esempio effettuando uno studio, o se non intraprendere alcuna azione. Qualunque decisione dovrà essere motivata in un documento pubblico.
È importante che questo nuovo strumento del processo democratico sia credibile, garantisca la protezione dei dati e non sia soggetto ad abusi o frodi. Pur non incidendo sul diritto di iniziativa legislativa della Commissione, l’Iniziativa dei cittadini obbligherà la Commissione a considerare seriamente le richieste avanzate da gruppi di cittadini.
Ora ci si aspetta che il Consiglio e il Parlamento raggiungano un accordo definitivo sull’Iniziativa dei cittadini europei prima della fine dell’anno in corso, in modo che le prime iniziative possano essere presentate nel 2011. “Trovo che l’Iniziativa dei cittadini sia un’idea entusiasmante, perché introdurrà nell’UE una forma di democrazia partecipativa del tutto nuova – ha affermato Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea e commissario per le relazioni interistituzionali e l’amministrazione – Si tratta di un reale progresso nella vita democratica dell’Unione. Siamo di fronte ad un esempio concreto di come si possa avvicinare l’Europa ai cittadini. Ritengo che dall’iniziativa scaturirà un vivace dibattito sulle attività svolte a Bruxelles. La Commissione dovrà prendere in seria considerazione le richieste avanzate con le iniziative dei cittadini”.
Tratto da helpconsumatori.it