Ogni cittadino veneto ha bisogno di 7,75 ettari di natura. È questo il valore dell’impronta ecologica calcolata dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale. Si tratta di un indice statistico stimato sulla base dei consumi di beni naturali e servizi in un anno. In pratica come il PIL misura la ricchezza di un Paese, così l’impronta ecologica misura la sostenibilità del nostro stile di vita.
Su questo tema e su come ‘misurare’ l’utilizzo delle risorse naturali del territorio diminuendo gli sprechi e aumentando l’efficienza energetica si confronteranno esperti delle Università e dell’Arpav lunedì 25 gennaio nella sede di Cà Foscari a Treviso, in riviera Santa Margherita, 76 nel workshop “Strumenti di analisi integrata e statistiche per l’ambiente e il territorio’ dalle 9 alle 18.
Fra i momenti clou dell’iniziativa alle 11.30 vi sarà la tavola rotonda ‘Dati ambientali: a chi servono?’ moderata da Marco Benedetti, giornalista scientifico. Presenti per i saluti alle 9.15 il direttore generale di Arpav, Andrea Drago e il preside della Facoltà di Scienze Fisiche e Naturali di Cà Foscari, Paolo Cescon.
Tratto da lazione.it