Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione in cui si chiede all’Ue una legge sul risarcimento per i passeggeri in caso di fallimento di una compagnia aerea. Gli eurodeputati suggeriscono di sancire il principio secondo cui tutti vettori che volano sulla stessa rotta hanno la responsabilità del rimpatrio dei passeggeri rimasti a terra, e chiedono di rafforzare la posizione dei passeggeri attraverso l’introduzione di un’assicurazione obbligatoria per le compagnie aeree, un programma di assicurazione volontaria per i passeggeri che le compagnie aeree sarebbero tenute a proporre, e l’istituzione di un fondo di garanzia.
I parlamentari hanno sollevato il problema della forte crescita, soprattutto negli ultimi dieci anni, del numero di vettori aerei a basso costo relativamente piccoli che volano verso destinazioni di vacanza riconosciute. A questo fenomeno si collega, però, quello dei fallimenti che, nello stesso periodo, sono stati 77, “con il risultato che in taluni casi svariate migliaia di passeggeri sono rimasti a terra nelle rispettive destinazioni, nell’impossibilità di utilizzare il loro biglietto aereo di ritorno”.
Secondo il Parlamento, l’Unione Europea deve anche definire le modalità finanziarie e amministrative per il risarcimento, “compreso il principio della reciproca responsabilità per i passeggeri di tutte le compagnie aeree che volano sulla stessa rotta e hanno posti disponibili”. Si potrebbe così “garantire il rimpatrio dei passeggeri lasciati a terra in aeroporti stranieri in caso di fallimento di una compagnia aerea”.
Infine, in sede di revisione della direttiva le vacanze “tutto compreso”, i deputati chiedono alla Commissione di proporre un’estensione del rimpatrio o dell’imbarco su un volo alternativo dei passeggeri interessati. La invitano anche a valutare la possibilità di estendere tali misure alle compagnie aeree che hanno cessato di operare “causando ai passeggeri inconvenienti analoghi a quelli provocati dal fallimento di una compagnia aerea”.
Tratto da helpconsumatori.it