Il Direttore generale per la concorrenza e i consumatori del Ministero dello Sviluppo economico Gianfrancesco Vecchio ha espresso parere favorevole all’emendamento presentato da Consumers’Forum sul tema della conciliazione. “Si conferma formalmente – si legge nella lettera inviata al Capo dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione, alla Segreteria del sottosegretario di Stato Stefano Saglia, all’ufficio legislativo, alle divisioni XI, XII e XIII – che questa Direzione generale condivide e fa propria la proposta di emendamento con la relativa motivazione, formulata da Consumers’Forum”.
Associazioni e aziende avevano infatti presentato un emendamento volto ad escludere dalla riforma dell’ordinamento forense le procedure di composizione non giurisdizionale delle controversie in materia di consumo di cui all’art. 141 del codice del consumo nonché quelle paritetiche previste nelle carte dei servizi e dalle normative speciali di settore. “Si evidenzia, infatti, – si legge nella lettera – che la proposta corrisponde ad un’esigenza largamente condivisa e proviene da un’associazione fra i cui soci figurano oltre a molte delle associazioni di consumatori rappresentative sul piano nazionale e facenti parte del CNCU, anche centri di ricerca e numerose imprese industriali e di servizi e le loro associazioni di categoria. Analoga esigenza di salvaguardia della pluriennale e positiva esperienza delle conciliazioni cosiddette bilaterali è più volte emersa anche in sede CNCU”.
La proposta di Consumers’Forum, conclude la lettera, “appare adeguata a salvaguardare le conciliazioni paritetiche previste dal codice del consumo e soprattutto al fine di tenere distinto e coordinare il modello di conciliazione previsto in generale in ambito civile e commerciale rispetto alle procedure extragiudiziali delle controversie in materia di consumo di competenza del nostro Ministero ai sensi dell’art. 141 del Codice del Consumo, nonché rispetto alle procedure tipo di conciliazione previste nelle carte dei servizi dei soggetti pubblici e privati che erogano servizi pubblici o di pubblica utilità, da individuarsi con decreto del Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell’art. 30 della medesima legge n.69/09″.
Tratto da Helpconsumatori.it