Il 21 ottobre l’Abi ha annunciato la sospensione di 12 mesi di rate mutui per le famiglie in difficoltà. “Ma il Piano famiglie che le banche avevano anticipato alle associazioni di consumatori nei giorni scorsi parlava di una moratoria più ampia, non solo sui mutui ma anche su finanziamenti di credito al consumo”. E’ la denuncia di Altroconsumo che considera l’annuncio dell’Abi più uno spot pubblicitario che l’avvio di una vera iniziativa.
Altroconsumo evidenzia il fatto che ci sono ancora molti punti da chiarire e si augura “che il piano definitivo, che dovrà essere approvato entro la fine del prossimo mese, renda più operative le misure e abbia una portata più ampia”.
“Il grosso limite – scrive l’Associazione dei consumatori in una nota – è che si tratta di un accordo su base volontaria, cui le banche possono decidere autonomamente di aderire. Il dubbio è dunque che resti solo una buona intenzione e che poi il sostegno non arrivi veramente alle famiglie in difficoltà”. Altroconsumo giudicherà meglio la proposta, quando saranno definiti tutti gli aspetti tecnici: cosa succederà alle rate sospese? Sono previsti costi per il mutuatario a causa della sospensione? “Il rischio di pagare interessi su interessi è dietro l’angolo”.
“Eppure – sottolinea Altroconsumo – una soluzione per aiutare le famiglie in difficoltà con il pagamento dei mutui esisteva già. Ed era stabilito per legge, non su base volontaria. La legge (n. 244 del 24 dicembre 2007) prevedeva il ricorso al fondo solidarietà mutui per la sospensione del pagamento delle rate per non più di due volte e per un periodo massimo complessivo non superiore a diciotto mesi. I ministeri delle Finanze e della Solidarietà Sociale avrebbero dovuto emanare il regolamento. Sono passati quasi due anni e non si è fatto più nulla”.
Tratto da helpconsumatori.it