Il ddl sviluppo introduce nel nostro ordinamento l’azione risarcitoria collettiva. ”Si tratta di un testo – ha specificato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola – frutto di un accordo comune”. Non la pensano cosi’ le associazioni a tutela dei consumatori che anche hanno espresso il loro parere negativo sulla nuova formulazione. In particolare Federconsumatori che aveva gia’ ritenuto estremamente grave l’ulteriore rinvio della Class action, ha detto che ”se non ci fosse l’ulteriore rinvio sarebbe entrato nel nostro ordinamento giuridico il testo originale, che abbiamo sempre giudicato del tutto accettabile e non quello modificato con un emendamento allucinante da una maggioranza in Senato totalmente acquiescente ai poteri forti del Paese”. ”Ora, tale grave modificazione in peggio viene confermata nel ddl sviluppo, affossando cosi’ definitivamente spirito e contenuti della norma precedente. Il nostro giudizio e’ netto – conclude la nota – il rinvio e la nuova stesura rimane una manovra contro chi viene truffato ed un aiuto a chi ha volutamente truffato”.
Il Codacons, invece, invita il Parlamento a non introdurla nel nostro ordinamento perche’ i consumatori preferiscono rinunciare ad una class action cosi’. ”E’ evidente come i nostri politici e i nostri governanti abbiano ceduto alle pressioni di Confindustria, che ne ha influenzato fortemente le scelte – ha spiegato il presidente dell’associazione Carlo Rienzi – Semmai si volesse proseguire nello sciagurato proposito di introdurre questa Class action difettata e da terzo mondo, consigliamo di introdurne la decorrenza solo a partire dal 2043, cosi’ da non creare fino a tale data problemi alle imprese”.”Dal canto nostro – conclude il presidente del Codacons – proseguiremo a intentare migliaia di cause individuali contro le imprese, e tanto peggio per loro che saranno costrette a sostenere costi ben piu’ elevati rispetto alle cause collettive”.
Dello stesso avviso Adiconsum che sostiene che ”questa Class action non e’ di alcuna utilita’ nell’accrescere la tutela dei consumatori contro le furbizie, i raggiri e le truffe”. Percio’ Adiconsum conclude confermando l’esigenza di apportare modifiche a questo testo se effettivamente si vuole dare uno strumento per risarcire le migliaia di consumatori vittime di truffe e raggiri.
L’Adoc, invece, parla di un clamoroso ”passo indietro, un gioco pericoloso per i consumatori che vengono, ancora una volta, defraudati di un prezioso e fondamentale strumento di tutela giuridica a difesa dei loro diritti. A tutto vantaggio delle imprese che operano in modo scorretto sul mercato e a danno anche delle imprese oneste e virtuose. Ora confidiamo nel ministro Brunetta, che piu’ volte ha manifestato la volonta’ di estendere la Class action anche alla Pubblica amministrazione”.
Tratto da tuttoconsumatori.it