Il 26 maggio 2009 l’Assemblea del Senato ha approvato il disegno di legge che riforma il processo civile. Queste le principali misure: è introdotto il tema della digitalizzazione e del processo telematico; sono previsti nuovi istituti, come il procedimento sommario di cognizione e la testimonianza scritta e nuove misure coercitive per l’esecuzione degli obblighi sanciti dalle sentenze; il calendario del processo; sanzioni pecuniarie più efficaci a carico della parte che, con il proprio comportamento, abbia determinato un allungamento dei tempi di durata del processo; un filtro per i ricorsi in Cassazione. Un altro strumento innovativo sarà la mediazione civile: il governo è delegato a introdurre un’alternativa facoltativa per le parti al processo, sicché le parti potranno decidere di risolvere la controversia davanti ad un organismo di conciliazione in modo più rapido ed economicamente più conveniente rispetto al giudizio ordinario. Il governo è anche delegato ad adottare misure per semplificare i procedimenti civili, (il cui numero supera attualmente la trentina), riconducendoli per la maggior parte ad uno dei tre modelli di riferimento disciplinati dal codice, e a riformare il processo amministrativo. Infine, è prevista la pubblicazione on line delle sentenze che, su disposizione del giudice, potranno essere pubblicate sui giornali o, in alternativa, sul sito internet del Ministero della Giustizia. Il disegno di legge approvato contiene altresì norme su ambiente, gestione dei rifiuti e acqua, la definizione di un nuovo assetto per le farmacie e la promozione di azioni per conciliare tempi di vita e di lavoro.
Riforma del processo civile: nasce la mediazione civile
Tratto da governo.it
MEDIAZIONE CIVILE, NON CONCILIAZIONE
Ho appreso con piacere la notizia della tanto agognata riforma del processo civile che dovrebbe risolvere l’annosa questione delle incredibili lungaggini della Giustizia civile italiana. Mi riferisco in particolare all’introduzione dell’istituto della “mediazione civile”.
A tal proposito, mi preme sottolineare che sulla questione bisognerebbe procedere operando in maniera quanto più chiara possibile. Infatti, su molti giornali e altri siti web si è parlato dell’introduzione della (cito testualmente) “mediazione civile o conciliazione”, tralasciando di evidenziare che in realtà si tratti di due istituti ben diversi.
Infatti, la CONCILIAZIONE è un procedimento che è già esistente nel nostro ordinamento in varie forme. Si pensi alla conciliazione obbligatoria o alla monocratica o alla sindacale nel Processo del Lavoro. Oppure ancora si pensi alla conciliazione commerciale svolta dalle Camere di Commercio o alla conciliazione giudiziale penale.
La MEDIAZIONE CIVILE, invece, costituisce una vera e propria riforma del processo civile che va a dotare la Giustizia di uno strumento innovativo di portata generale che riguarderà tutte le controversie civili e commerciali. Uno strumento che potrà essere obbligatorio o facoltativo (a seconda delle materie) e che, per tempi e modi di operatività, potrà rivoluzionare la giustizia civile del nostro Paese.
Pertanto, ritengo che bisognerebbe sottolineare con chiarezza il fatto che, ciò che verrà introdotto, sarà l’istituto della MEDIAZIONE CIVILE (intesa come riforma innovativa del processo civile) e NON quello della semplice e già esistente CONCILIAZIONE (ossia il semplice intervento di un terzo, più o meno qualificato, per risolvere una questione).
A completamento di quanto detto sulla esigenza di tenere ben distinti il vecchio istituto della “conciliazione” con il nuovo e innovativo istituto della “mediazione civile”, riporto quanto ho potuto leggere oggi su alcune fonti di informazione:
<>.
Riporto inoltre quanto detto da un altro utente qualificato sempre sulla stessa questione:
<>.
A completamento di quanto detto sulla esigenza di tenere ben distinti il vecchio istituto della “conciliazione” con il nuovo e innovativo istituto della “mediazione civile”, riporto quanto ho potuto leggere oggi su alcune fonti di informazione:
” Questo tentativo di conciliazione, che non ha nulla da spartire con i famosi tentativi in materia di lavoro o di quelli messi in atto da associazioni di categoria con commissioni paritetiche è davvero eccezionale, perchè è affidato unicamente a figure professionali prestigiose e qualificate in grado di svolgere il ruolo di conciliatore “.
Riporto inoltre quanto detto da un altro utente qualificato sempre sulla stessa questione:
” Anche da un punto di vista linguistico, le figure del conciliatore e del mediatore sono estremamente diverse.
Il conciliatore è, per definizione, colui che mette d’accordo due persone. Non è detto, però, che egli giunga sempre a risolvere la controversia o che arrivi a risolverla utilizzando strumenti giuridici. Detto in parole povere, fa fare semplicemente la pace a due persone.
Il mediatore, invece, è colui che, per poter svolgere il suo compito di mediazione, deve necessariamente trovare una soluzione alla controversia e/o un punto d’incontro tra le parti coinvolte. Soluzione che deve fondarsi, ovviamente, sulla conoscenza approfondita delle diverse posizioni e soprattutto sul diritto.
Se la riforma del processo civile consiste nel fornire un nuovo strumento per risolvere le controversie, più agile e veloce ma che comunque assicuri il rispetto del diritto e che giunga sempre ad una soluzione del conflitto, questo strumento non può che chiamarsi mediazione “
un maggiore ragguaglio su Giustizia, ecco la mediazione civile http://bit.ly/4CnHUT
Grazie per il link, caro Davide, anche perchè la cosa sta andando avanti e non sembra che se ne stia parlado molto. E pensare che, se tutto andrà in porto, in Italia cambierà il modo di affrontare la stragrande maggioranza delle cause civili! Ulteriori informazioni si possono trovare anche qui http://www.mediazionecivile.it