Di solito si parla di matrimoni costosi, ma ormai anche il divorzio si paga caro. Secondo un’indagine dell’Adoc, le coppie che affrontano una separazione o un divorzio possono spendere fino a 23 mila euro. “La spesa minima per una separazione consensuale – scrive l’Associazione dei Consumatori in un comunicato – è di 3300 euro”. Questa cifra minima, secondo i calcoli dell’Adoc, comprende la “consulenza legale (1300 euro la tariffa minima) e il riacquisto dei prodotti prima utilizzati in coppia, quali elettrodomestici e accessori vari, per circa 2000 euro di spesa ma se si arriva al divorzio e aggiungiamo spese extra, come quelle per le sedute dallo psicologo (in media 900 euro per 10 sedute), assegni di mantenimento (550 euro al mese), un nuovo mutuo da accendere (600 euro al mese) e un buon servizio di piatti (650 euro) andato in frantumi durante le litigate, si può arrivare a spendere anche poco meno di 23 mila euro in un anno. Un costo aggiuntivo per i “di nuovo” single che si dividono, in aggiunta al carovita e all’indebitamento.”
Per l’Adoc “la durata media dei matrimoni è di circa 10 anni, e solo un 10% delle coppie separate torna insieme dopo molti anni di lontananza. Un matrimonio in media dura dai 7 ai 12 anni, se “riparatorio” la durata scende a 3 soli anni – commenta Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – secondo un nostro sondaggio, il 50% delle separazioni concesse rimangono tali, non trasformandosi in divorzi, ma c’è un piccola percentuale di separati, il 10%, che dopo molti anni torna a vivere insieme”.
“La separazione comporta anche un problema abitativo – aggiunge Pilieri – se nel corso del matrimonio i coniugi non hanno fatto in tempo a comprare una casa o se ancora il mutuo non è stato estinto, solo raramente la ex famiglia riesce a condividere lo stesso tetto. In genere mamma e figli (nell’85% dei casi) restano nella casa familiare mentre la quota degli alimenti viene sostituita col pagamento del mutuo. Madre e figli vivono con lo stipendio materno che si attesta, in media, sui 1400 euro. L’ex marito ha invece problemi più seri. Il suo reddito medio è di 1800 euro, ma gli restano, dedotto il mutuo, circa 1100 euro. Di fatto ha perso il benessere ed ora deve vivere per forza in coabitazione con colleghi di lavoro, con amici o con parenti (a volte persino i genitori). Senza dimenticare – conclude il Presidente dell’Adoc – tutti i problemi e gli strascichi psicologici che si ripercuotono sui figli, i primi a soffrire di una dolorosa, quanto dispendiosa, separazione di mamma e papà”.
Tratto da helpconsumatori.it